Come scegliere il consulente finanziario

Come scegliere il consulente finanziario perfetto per te

Nella scelta del consulente finanziario ci sono moltissime variabili da tenere in considerazione e comunque non è detto che si riesca ad identificare la giusta persona al primo tentativo.

 

Personalmente credo che la scelta del consulente finanziario a cui affidare le decisioni relative al proprio patrimonio, sia una questione molto delicata

 

Potremmo trovare la persona più preparata e competente ma che però manca di carisma e di capacità di relazionarsi, e una mente eccelsa che non sa comunicare con le persone non è proprio ciò che stiamo cercando per le nostre finanze. 

D’altro canto, potremmo trovare la persona più simpatica, gentile, affidabile e carismatica; che però non ha le competenze approfondite che servono al nostro patrimonio e alle nostre finanze. 

 

Quindi che si fa?

 

Sceglie il cuore o la mente?

 

Beh, in questo articolo ti fornirò una serie di indicazioni utili per capire se la persona che hai davanti a te può essere la persona giusta per affidargli il tuo patrimonio.

 

Leggi la guida!

Le caratteristiche che deve avere un buon consulente finanziario autonomo

Un buon consulente finanziario che si rispetti, deve innanzitutto avere ottime conoscenze tecniche di economia e finanza, del funzionamento dei mercati finanziari, degli strumenti finanziari e delle regole per la gestione del patrimonio personale. 

 

Ma se tu non hai conoscenze in questa materia, come puoi valutare se il consulente che hai davanti le possiede? Sembra un’assurdità vero?

 

E invece no. Facendo domande potrai trovare le risposte. Fagli domande. 

Chiedigli come lui gestisce gli investimenti. 

Investe in un mercato in particolare o adotta una buona strategia di diversificazione?

Ti parla di guadagni facili? 

Arriva subito al portafoglio perfetto senza chiederti informazioni?

Oppure prima di parlare di strumenti finanziari si concentra con attenzione a raccogliere informazioni per poter pianificare gli investimenti in base ai tuoi obiettivi?

 

Devi capire quali sono i principi che guidano la quotidianità del consulente. Da quelli capirai il suo metodo di lavoro e la sua professionalità 

 

Se hai davanti un consulente che ti parla di extra rendimenti, di raddoppio del capitale, dell’azione del secolo, di quell’investimento che ha fatto fare a quel suo cliente che gli ha permesso di ripagarsi il mutuo, ecc…

 

Insomma, se hai davanti un consulente che la spara grossa: scappa! Scappa a gambe levate!

 

Quel consulente probabilmente o ti sta raccontando una bella storiella inventata oppure (forse è ancora peggio) adotta un metodo d’investimento da suicidio finanziario.


Invece, se ti ritrovi davanti un consulente che dedica del tempo a capire il tuo approccio personale agli investimenti, che ti chiede il tuo livello di stress quando pensi agli investimenti, o che si preoccupa del tuo benessere e di quello dei tuoi cari negli scenari peggiori; ecco, forse questo secondo consulente si avvicina già di più ad una persona con le qualità per instaurare un buono e sano rapporto di fiducia

Ti piace questo articolo? Condividilo con i tuoi amici e fagli conoscere la consulenza indipendente!

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

I principi cardine per una buona consulenza finanziaria

Ci sono alcuni principi su cui si basa la consulenza finanziaria indipendente.
Voglio elencarteli in modo che tu possa sempre averli sotto mano per fare il tuo check personale:

1) Diversificazione

Come saprai, esistono diverse asset class su cui investire. In base al peso che decidiamo di investire su ogni determinata asset class, otteniamo un portafoglio con un rischio d’investimento diverso. 

 

Le macro asset class sono:

  • azionario;
  • obbligazionario;
  • monetario;
  • materie prime

 

Per avere un buon portafoglio efficiente, dobbiamo considerare di diversificare il nostro investimento su diverse asset class a seconda del nostro grado di rischio e dei nostri obiettivi da raggiungere. 

 

Se prendiamo ad esempio i due portafogli qui sotto; è vero che entrambi hanno investito nelle stesse asset class (azionario, obbligazionario, monetario e materie prime); però il portafoglio B ha una diversificazione molto maggiore rispetto al portafoglio A

Infatti, oltre alle asset class, occorre tenere in considerazione anche l’area geografica d’investimento, la diversificazione settoriale e il tipo di strumenti utilizzati se sono efficienti o meno


Prendendo questo esempio: il portafoglio A ha una sovraesposizione sul mercato italiano (Eno, BTP e molto probabilmente anche il C/C sarà su una banca italiana) e inoltre c’è un’alta componente di rischio specifico su ogni asset class.
Il portafoglio B invece gode di una diversificazione maggiore su tutti gli aspetti

2) Pianificazione finanziaria

La gestione del patrimonio non è solamente investimenti, mercati finanziari e rendimenti.


Ci sono altri aspetti da considerare:

  • rischi da cui proteggersi (casa, malattia, infortunio, invalidità, morte ecc) 
  • i flussi di cassa (entrate/redditi e uscite/spese)
  • il fondo emergenze per le spese impreviste o programmate a breve termine
  • la previdenza per coprire il gap contributivo
  • gli investimenti per far crescere il patrimonio
  • eventuali ulteriori investimenti speculativi per ottenere un extra rendimento

Ecco una semplice piramide che illustra gli step che ti ho appena spiegato

Piramide Pianificazione Finanziaria (frecce)

Come puoi vedere da questo grafico, secondo un’indagine condotta dalla CONSOB nel 2021, oltre il 60% degli italiani non ha un piano finanziario

E tra il 38% che ha un piano finanziario, più della metà non definisce degli obiettivi precisi o non sa come definirli

È fondamentale avere una pianificazione finanziaria e se hai un consulente professionale che ti guida nella definizioni degli obiettivi e delle azioni per raggiungerli, allora puoi stare sereno/a

3) Indipendenza

Come dico spesso nei miei contenuti, la vera consulenza indipendente è solo quella erogata da consulenti finanziari autonomi.
In tutti gli altri casi, si tratta di promozione finanziaria, ovvero di vendita di strumenti finanziari. 

 

Per questo motivo è molto importante che il tuo patrimonio sia innanzitutto nelle tue mani; poi, in secondo luogo, puoi farti seguire da un consulente finanziario autonomo con il quale potrai rendere più efficienti i tuoi risparmi.

 

“Ok lorè, ma come faccio a capire se il mio consulente è indipendente?”

 

Tranquillo! Scoprirlo è facilissimo!

 

  1. devi andare sul sito dell’OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) [link]

  2. andare nel menù “consulta albo” alla sezione “ricerca nelle sezioni dell’albo”

3. compilare i campi per la ricerca (è sufficiente nome e cognome + il CAPTHA)

4. vedere il risultato

Se il consulente risulta essere iscritto come “consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede”, allora non si tratta di un consulente autonomo e di certo non è indipendente. 

 

Se invece, ed è ancora peggio, non compare proprio nessun risultato e sei sicuro/a di aver inserito i dati corretti nella ricerca; significa che questa persona non è iscritta all’albo per cui diventa difficile capire chi sia e cosa faccia, è meglio stare alla larga dai suoi servizi.

L’importanza delle emozioni

Hai visto il cartone animato Inside Out?
Credo sia un cartone molto carino che racconta in maniera abbastanza semplice come influiscono le emozioni nella nostra vita.

 

Ma che c’entra Inside out con il mio consulente finanziario?

 

Beh, nella mia esperienza personale e professionale, ho visto e provato sulla mia pelle quanto sia incredibile l’effetto che hanno le emozioni sulle nostre scelte razionali.

 

Sembra incredibile quanto non siamo in grado di controllare noi stessi e ci troviamo a compiere scelte che, in una situazione emotiva diversa, non avremmo compiuto.
A questo proposito voglio condividerti alcuni aneddoti della mia personale esperienza con gli investimenti.

 

Anni fa, mentre ancora studiavo per diventare analista tecnico, avevo effettuato i miei primi investimenti su alcuni ETF. Avevo pianificato un PAC a 30 anni che mi avrebbe consentito di accumulare un bel capitale che immaginavo utilizzare per la pensione o per altri obiettivi di vita che avrei pianificato più in là con l’età.

 

Dopo qualche mese dall’inizio del pac, il mercato ritraccia e perde un -10%. Entro nel mio conto e ovviamente vedo che sono in perdita.

 

Panico!

 

In quel momento sono stato pervaso da un mix di emozioni di ansia, stress e delusione. Entravo nel home banking almeno un paio di volte al giorno per vedere se il conto fosse tornato in positivo.

 

È assurdo vero?

 

Nella mia mente razionale, sapevo che quello storno non avrebbe impattato nel mio percorso di 30 anni; eppure le mie emozioni fecero in modo che in quei giorni fossi costantemente in ansia. 

 

Motivo?

 

Siamo esseri umani. Ci sono cose che non possiamo controllare e tra queste ci sono le emozioni.
Se ad esempio il cervello percepisce un pericolo, innesca automaticamente tutta una serie di meccanismi che spingono il corpo a fare delle azioni per combattere o fuggire dal pericolo.
Funziona più o meno nello stesso modo anche in finanza.
Nessuno vuole perdere soldi, per cui quando succede vogliamo immediatamente toglierci da quella situazione e ritornare in positivo. 

 

In queste situazioni, la differenza la fa la conoscenza e la consapevolezza.

Riprendendo l’esempio di prima sulla mia esperienza, posso dirti che quando mesi dopo capii che quello storno non avrebbe avuto alcun impatto sul mio pac a 30 anni, mi sentii subito molto sollevato e quasi sorpreso dall’effetto che aveva avuto sul mio stato emotivo.

 

Qualche anno dopo, ci fu un’altra esperienza che mi ha insegnato molto sull’importanza delle emozioni.
Fu quando per pura curiosità, investii 500€ in bitcoin. Avevo terminato da poco gli studi per diventare analista tecnico dei mercati finanziari e mi ero messo in testa di voler vivere sulla mia pelle cosa significasse provare tutta quella volatilità su un proprio investimento
(ora mai e poi mai mi sognerei di fare una scommessa di ben 500€, ma all’epoca ero più… “spericolato” ecco).

 

Comunque, dopo qualche mese mi ritrovo con un capitale di più di 2500€

 

Avevo fatto un +400% di rendimento!

 

Era incredibile! Mi sentivo alle stelle! 

Ricordo che in quei giorni camminavo ad un metro da terra da tanto che mi sentivo entusiasta.

 

Cioè, avevo destinato quei 500€ ad un test per pura curiosità e avevo guadagnato 4 volte tanto il capitale che avevo investito. In quel momento mi ricordo che le emozioni che provavo erano un mix di euforia, soddisfazione, estasi e felicità. 



Ecco, con queste mie due esperienze che ho voluto condividerti come esempio, voglio farti capire che le emozioni ci accompagnano in ogni momento della nostra vita, anche quando investiamo ed è fondamentale saperle gestire. 

 

Io ho preso delle decisioni in totale autonomia e senza grandi pianificazioni alle spalle, però questo ha comportato un viaggio emozionale da montagne russe; infatti se avessi avuto un bravo consulente finanziario al mio fianco che mi indicasse quali scelte prendere e quali evitare, quasi sicuramente non avrei vissuto tutto quel mix emotivo da cardiopalmo.
(e molto probabilmente non avrei messo 500€ in bitcoin)


Per questo è fondamentale avere al nostro fianco una guida che ci sostenga nei momenti più bui e che invece ci freni quando tutto sembra andare per il meglio, per evitare di compiere scelte che si ripercuoteranno nella nostra vita personale. 

 

Quando stai valutando un consulente finanziario, cerca di capire se sei in sintonia con lui o meno.
Provalo per un periodo e capisci se sia in grado di comunicarti sicurezza, tranquillità, serenità e consapevolezza quando serve. 

 

Per scegliere i giusti strumenti finanziari, potresti anche riuscirci da solo dopo un giusto percorso di studi, ma riuscire a gestire le emozioni che provi quando ti ritrovi in una determinata situazione, quello è un compito assai arduo, e avere una brava persona che ti aiuti può solo che migliorare la situazione.

 

Quindi non sottovalutare mai il rapporto che si instaura tra te e il consulente che hai davanti, è molto importante. Anzi, è fondamentale!

 

Senti di essere in sintonia quando parli con lui/lei?

Ti senti libero/a di esprimere le tue idee, paure, ansie, ambizioni?

Quando fate i colloqui, percepisci che il consulente comprende le tue emozioni?

Infine, riesci a comprendere i metodi e i valori che guidano il consulente nella sua professione? È chiaro quando si esprime nei tuoi confronti?

 

Bene, con queste “non certo semplici” domande, intendo farti ragionare sulla relazione che c’è tra te e il consulente. 

Voglio che immagini il rapporto con il consulente finanziario come ad un rapporto con un terapeuta.
Non voglio screditare nessuna professione, però mi preme farti capire l’importanza della relazione.


Se non ti senti libero/a di esprimerti, o senti che c’è qualcosa che stride nel rapporto con il consulente; cambialo.
Ci sono centinaia di consulenti bravi. Puoi trovare un consulente che è a centinaia di chilometri da casa tua e che riesce comunque a essere più efficiente nei tuoi confronti.

La guida che stavi cercando

All’inizio ti ho detto che ti avrei fornito una guida chiara su come scegliere il tuo consulente finanziario autonomo ti ricordi?

Tranquillo non me la sono dimenticata.

Con questo articolo ho voluto fornirti alcuni semplici punti che ti diano la possibilità di poter valutare il tuo consulente finanziario in modo veloce ed efficace.

Come hai letto, principalmente si tratta di entrare in empatia con il consulente e lui/lei con te; per cui non è una ricetta scientifica che approva o esclude un professionista a priori; però mi auguro che con questa guida tu riesca a farti un’idea molto precisa sulla persona che hai davanti e che tu riesca a prendere la migliore decisione per te e le tue finanze.

Riassumendo, possiamo concentrare i principi cardine in due gruppi con poche semplici domande binarie:

Componenti tecniche:

  1. Adotta una diversificazione settoriale?
  2. Adotta una diversificazione per area geografica?
  3. Utilizza strumenti efficienti?
  4. Fa buon uso della pianificazione secondo gli step della piramide della pianificazione finanziaria?
  5. È iscritto all’albo come consulente autonomo?

Componenti emotive:

  1. Senti di essere in sintonia con il consulente?
  2. Ti senti libero di esprimere le tue idee, paure, ansie, ambizioni con il consulente?
  3. Riesce a comprendere le tue emozioni?
  4. Riesce a comunicarti i valori, i metodi e i principi che guidano la sua professione?
  5. Riesce a comprendere le tue esigenze?
  6. C’è qualcosa che stride nel rapporto con il consulente?

Per praticità ho creato sia una checklist che puoi facilmente scaricare o modificare online che ti lascio qui sotto.

Puoi scaricare la tua guida in formato pdf qui

Oppure collegarti alla versione digitale da qui 

ATTENZIONE! Per usare la versione digitale devi crearne una copia sul tuo computer. Per farlo:

  • Vai su File in alto a sinistra,
  • dal menù che appare clicca “crea una copia” 
  • rinomina il file come preferisci
  • scegli la cartella su cui salvare la tua checklist
  • clicca sul pulsante “crea una copia”

Conclusioni

Bene!

 

Con questo articolo mi auguro che scegliere il consulente finanziario ideale per te non sia più motivo di stress e frustrazioni.

 

Tieni sempre a portata di mano la checklist (fisica o digitale) e soffermati a ragionare su ogni punto della checklist.
Poi compilala e vedi il risultato

Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo parere sulla scelta del consulente.
Se questo articolo ti è stato utile, condivilo con i tuoi amici e fammelo sapere con un messaggio sul mio profilo instagram! 

 

Noi ci rileggiamo nel prossimo articolo!

A presto!

Lorenzo

Non perderti questi articoli!

— LA NEWSLETTER SULLA FINANZA PERSONALE —

RESTIAMO IN CONTATTO!

Riceverai le notizie finanziarie da un punto di vista empatico e razionale

 

Se vorrai potrai rispondermi e conoscermi direttamente!