Pianificazione finanziaria: realizzala in 5+1 step
Oggi parto da questa citazione del padre fondatore degli Stati Uniti d’America, Benjamin Franklin per parlarti dell’importanza di avere una buona pianificazione finanziaria. Infatti non ti parlerò in senso stretto di mercati e strumenti finanziari o portafogli d’investimento, ma ti mostrerò il processo da fare per realizzare il piano finanziario per il futuro delle tue finanze.
Questo che ti condivido non è solo un metodo fatto di step, è piuttosto una forma mentis, una sequenza di ragionamenti da applicare prima di prendere una qualsiasi decisione finanziaria.
Può anche essere un’ottima checklist per valutare una spesa, un debito o un investimento.
Tabella dei Contenuti
Prima di iniziare però, lascia che mi presenti: sono Lorenzo Ghirigato e dal 2023 sono un consulente finanziario indipendente iscritto all’albo.
Per 4 anni, ho collaborato con una nota società italiana di formazione finanziaria in cui avevo il ruolo di tutor formativo per i clienti della società.
In sostanza ero il loro punto di riferimento riguardo alla formazione finanziaria.
Grazie a questa esperienza ho potuto conoscere molte persone con trascorsi ed esigenze diverse e mi sono accorto che la sola formazione non era sufficiente per soddisfare le esigenze delle persone.
Mi sentivo impotente perché io non potevo dare consigli finanziari, potevo solo aiutare le persone a ragionare sulle loro scelte ed eventualmente approfondire i concetti teorici della formazione.
Serviva una figura che oltre ad essere una guida, potesse essere più incisiva.
Così ho deciso di diventare un consulente finanziario indipendente e avere la possibilità di seguire i miei clienti a 360° sulle loro finanze.
Ma torniamo a noi…
Con la pianificazione finanziaria imparerai un metodo che cambierà per sempre la tua gestione delle finanze personali
Da buon consulente e analista finanziario, prima di prendere una decisione per me o per i miei clienti, analizzo tutti i possibili scenari immaginari:
- faccio una lista dei pro e dei contro,
- immagino cosa potrebbe non andare,
- penso a cosa succederebbe e cosa farei negli scenari peggiori
- poi faccio un piano che tenga conto di tutto quanto in modo da avere sempre chiaro l’obiettivo da raggiungere e le azioni da intraprendere
E sono convinto che questo processo decisionale possa replicarlo anche tu in totale autonomia.
Vedi, ci hanno inculcato nella testa che la finanza è complessa e che serve sempre affidarci ad un professionista. In verità non è necessariamente così.
Questa convinzione è stata creata e promossa dagli istituti finanziari nel corso dei decenni con l’obiettivo di raccogliere quanti più clienti e patrimoni possibili in modo da poter vendere i loro prodotti finanziari e creare utili per la società.
Con la tecnologia e l’informazione che abbiamo al giorno d’oggi, non sempre è necessario avere un consulente finanziario.
La maggior parte delle persone ha redditi e capitali medio piccoli (intendo cifre inferiori ai 500.000 euro) e per queste cifre si può benissimo riuscire a gestire il patrimonio in totale autonomia. Magari ci si avvale di una consulenza occasionale, ma non serve un servizio super complesso e oneroso.
Quindi come si costruisce un piano finanziario?
Devi sapere che la pianificazione finanziaria segue degli step ben precisi. Nessuno si inventa nulla.
Ci sono delle cose che è fondamentale fare e queste sono state ordinate e rappresentate attraverso una piramide. Eccola qui sotto!
Questa piramide prende spunto dalla piramide dei bisogni di Maslow.
Maslow è stato uno psicologo statunitense vissuto nella prima metà del secolo scorso. Durante la sua carriera ha divulgato uno studio chiamato “gerarchia dei bisogni” (che venne in seguito illustrata attraverso una piramide) in cui spiegava che l’essere umano ha dei bisogni più importanti e fondamentali che stanno alla base (come ossigeno, cibo, sesso e sonno) e dei bisogni circostanziali che si trovano mano a mano nei gradini superiori della piramide (come autorealizzazione sociale, creatività e accettazione di sè).
Da questa teoria si è sviluppata la piramide della pianificazione finanziaria che ora vediamo gradino per gradino.
Prima di iniziare voglio fare una precisazione sull’utilizzo di questa metodologia: questa piramide può essere applicata sia ragionando per se stessi (singolo patrimonio) sia per il proprio nucleo famigliare (patrimonio condiviso).
Nel caso si ragioni per se stessi e si è in un nucleo familiare, sarebbe buona cosa che tutti i componenti del nucleto seguissero questi step, in modo da avere la stessa modalità di pianificazione finanziaria.
Cominciamo…
1) Protezione
Al primo gradino vediamo la protezione.
Con protezione ci si riferisce al proteggere il patrimonio del soggetto da eventuali imprevisti che possono avvenire nel percorso della vita.
Con imprevisti mi riferisco a situazioni come:
- malattia
- infortunio
- morte
ma senza essere tragici, possiamo anche immaginare:
- durante una corsetta domenicale, non ci accorgiamo di una signora che sopraggiunge in bicicletta e la facciamo cadere (in quanti hanno un’assicurazione personale sulla responsabilità civile)
- oppure nella nostra bella casa abbiamo un grande e bel cancello di ferro battuto che un giorno travolge un passante
- o ancora, possediamo un bel cagnolone simpatico, che però un giorno ci sfugge dal giardino e correndo per strada spaventa la signora in bicicletta che cadendo, schiatta
(Ammazza oh! Cinismo livello supremo…)
Lo so, sono stato un pò estremo in alcuni esempi, però non sono situazioni fuori dalla norma. Se chiedi ad un qualsiasi assicuratore, o fai una ricerca online, ti renderai conto che questi esempi che ti ho citato sono abbastanza comuni e potrebbero capitare anche a te.
Se anche solo uno di questi eventi dovesse malauguratamente capitarti (toccatina precauzionale), cosa succederebbe al tuo patrimonio? Hai idea di quanto può essere un rimborso civile? Stiamo prudenti e ipotizziamo che siano anche solo 50.000€. Se l’evento succedesse domani, li hai sul conto?
Bene! Se la risposta è no, è il caso che tu ti protegga da questi rischi (proteggi te e il tuo patrimonio).
Come ci si protegge?
Con le assicurazioni. Le assicurazioni sono nate per proteggere rischi. Poi si sono inventate strumenti d’investimento orrendi, ma sono nate per proteggere i rischi e tu dovresti utilizzarle solo per questo scopo
E quali sono i rischi da assicurare?
Beh per questo c’è un semplice schema che rende tutto molto semplice:
Ogni rischio va valutato secondo due parametri: la probabilità che quell’evento si verifichi e l’ammontare del danno economico causato.
Come vedi dall’immagine, ci sono 4 tipi di scenari che ti ho rappresentato con alcuni semplici esempi:
- SCENARIO DA ASSICURARE (bassa probabilità – alto danno economico):
Ipotizziamo il rischio di morte in un giovane 30enne. La probabilità che questa persona muoia è abbastanza bassa. Però se dovesse succedere, il danno economico per lui/lei o per il suo nucleo famigliare sarebbe enorme (basti pensare anche solo al mancato reddito che avrebbe generato se fosse vissuto fino a 80 anni).
In questo caso, serve assicurarsi dal rischio
- SCENARIO DA NON ASSICURARE (bassa probabilità – basso danno economico):
In questo caso prendiamo ad esempio la rottura di un PC portatile. Il danno è di al massimo qualche migliaia di euro, ma la probabilità che avvenga è molto bassa. Inoltre si tratta di un bene di consumo che prima o poi comunque bisognerà cambiare.
In questo caso, assicurarsi sarebbe un dispendio economico inutile. Meglio accantonare la liquidità per crearsi un fondo per gli imprevisti e provvedere da sè (ma ne parleremo più avanti)
- SCENARIO DA NON ASSICURARE (alta probabilità – basso danno economico):
In questo caso ho voluto prendere ad esempio un’auto datata. Fare una polizza assicurativa tipo la KASKO che copra ogni tipo di rischio su un’auto che ha 15 anni e un valore di mercato pari a 0€, non ha senso. Inoltre il rischio che questa si rompa o si incidenti è alto, per cui il premio dell’assicurazione sarà alto.
In questo caso è meglio pagare il minor premio possibile e accantonare i risparmi in caso di necessità - SCENARIO NON ASSICURABILE (alta probabilità – alto danno economico):
In quest’ultimo caso ho voluto esagerare ipotizzando di voler stipulare un’assicurazione per invalidità per una persona di 75 anni. Non me ne vogliano i 75enni, ma il rischio di rimanere invalidi a quell’età è piuttosto concreto. Inoltre il danno economico di avere un’assistenza di qualità sarebbe molto elevato.
In questo caso assicurarsi non è possibile. Le assicurazioni fanno i loro calcoli e risulterebbe estremamente rischioso per un’assicurazione dover erogare centinaia di migliaia di euro di copertura a fronte di un premio irrisorio di qualche migliaia di euro.
Poi c’è anche da considerare che se fosse possibile assicurarsi, il premio avrebbe dei costi stellari.
Per cui la prima cosa da fare per un’ottima pianificazione finanziaria è quella di ragionare un attimo su quali siano i rischi che stai correndo e valuta di proteggerti con una polizza assicurativa ad hoc.
In merito a questo argomento alcune volte ci viene imposto dalla legge, come ad esempio l’assicurazione auto o la responsabilità civile per i liberi professionisti. Purtroppo però pochissime persone pensano di tutelare loro stesse da rischi che non sono poi tanto remoti.
2) Liquidità
Al secondo gradino della piramide per la pianificazione finanziaria troviamo la liquidità, ovvero la gestione dei flussi di cassa mensili, quindi delle entrate e delle uscite.
Questo step è abbastanza semplice. Il concetto di base è quello di creare un cuscinetto di risparmi da utilizzare nel caso in cui dovesse venire meno il reddito, in modo tale da non dover intaccare il nostro stile di vita e riuscire a mandare avanti la baracca senza grosse difficoltà.
Ok, ma quali sono questi casi rischiosi?
Il 2020 dovrebbe averci insegnato qualcosa a riguardo. In tantissime persone si sono ritrovate a casa con il reddito azzerato o ridotto di parecchie centinaia di euro.
E questo è solo un caso, ma potremmo immaginare il fallimento del luogo di lavoro, il licenziamento, la scelta di cambiare lavoro e affrontare un periodo di transizione e altre situazioni simili.
Di motivi possono essercene diversi, l’importante è che tu sia preparato/a ad affrontarli
Il consiglio che solitamente do ai miei clienti è quello di fare una conta delle spese mensili in modo da individuare una cifra delle spese totali mensili; poi si moltiplica questa cifra per 6 mesi.
Minchia! E devo star a contare tutte le spese?
Sì! Una buona pianificazione finanziaria non può prescindere dall’accuratezza e dalla precisione. In questo conteggio devi inserire ogni singola spesa. Anche quelle che non sono mensili come l’assicurazione della macchina o alcune bollette. Prendi quella spesa e dividila per 12, così da avere la quota mensile.
Poi somma tutte le spese mensili e trovi l’ammontare delle spese totali mensili.
Lorè ma perchè proprio 6 mesi? 3 non vanno bene?
La scelta dei 6 mesi è puramente personale. Possono essere 3, 6, 9 o 18. Io credo che se dovesse esserci un qualche tipo di imprevisto che mi toglie il reddito mensile, 6 mesi sono più che sufficienti per poter trovare una soluzione. Anche perchè i casi che potrebbero rendermi disoccupato per più di sei mesi possono essere malattia e infortunio e in quel caso ci ho già pensato con la protezione…
E con questo, hai fatto un altro passo verso una buona pianificazione finanziaria e hai sistemato anche la liquidità per mantenere il tuo tenore di vita in caso di imprevisti che interrompono il tuo reddito.
3) Riserva
In questo step immedesimati nell’imprenditore di te stess@! Se vuoi avere una pianificazione finanziaria ben equilibrata è fondamentale avere una determinata quota di riserva.
Nello step precedente ti ho parlato di come crearti un cuscinetto economico che vada a sostenere le tue spese in caso ti trovassi momentaneamente senza reddito.
Bene, ora invece ti parlo di come crearti un altro cuscinetto, stavolta però con l’obiettivo di utilizzare questa riserva per le spese che prevedi di affrontare nei prossimi 12 mesi oppure per quegli imprevisti che verosimilmente potrebbero concretizzarsi nei prossimi 12 mesi.
Non ti è chiaro?
Seguimi, vedrai che è semplicissimo!
Ipotizziamo che entro i prossimi 12 mesi hai in programma di rimodernare la tua cucina e ti serviranno circa 3.000€ per qualche ritocco all’arredamento e per un paio di elettrodomestici nuovi.
Questi 3.000€ non puoi certo andarli a prendere liquidando le quote dei tuoi investimenti, non sarebbe una scelta saggia.
Secondo i principi della pianificazione finanziaria personale, li devi accantonare a riserva, ovvero risparmiarli, toglierli dal tuo conto principale e depositarli in un conto “scomodo” (può anche essere lo stesso usato per la liquidità) in modo che questi soldi siano “al sicuro” da scelte impulsive
Fin qua è abbastanza semplice no? Pensa alle spese in programma per i prossimi 12 mesi e sposta quella cifra.
Però non è tutto!
Ti ricordi che prima, mentre vedevamo lo step della protezione, ti citavo l’esempio da non assicurare? Quello in cui ti si rompe il PC?
Ecco! Infatti se ipotizziamo che fai un lavoro “d’ufficio” in smart working e che per lavorare ti serve un computer performante e una bella mattina invernale il gatto ti rovescia il caffè sul PC, che succede?
Non puoi certo smettere di lavorare. Magari per un giorno o due sì, ma non credo che tu possa rimandare per ulteriori giorni.
Bene! Anche in questo caso devi avere le risorse economiche per poter riparare o ricomprare un nuovo PC in pochissimo tempo.
Cosa succederebbe se tu non avessi questa riserva perchè hai investito tutto in strumenti finanziari?
Dovresti vendere alcune quote, per poi acquistare il PC per poi reintegrare le quote in modo da mantenere il portafoglio equilibrato e come abbiamo visto poco fa, non è una scelta saggia.
Quindi per avere una buona pianificazione finanziaria devi avere una riserva che copra:
- le spese previste nei prossimi 12 mesi
- ipotizzare quali possano essere gli imprevisti “urgenti” da affrontare nei prossimi 12 mesi
Bene! Ora veniamo agli step che sicuramente già conoscerai, che sono quelli di:
- previdenza
- investimento
- speculazione
Questi step, nonostante siano in cima alla piramide, non sono meno importanti. Infatti per una buona pianificazione finanziaria, è fondamentale seguire tutti e 5 gli step perchè sono molto importanti per il nostro patrimonio
Ma erano mica 6? Lorè ti perdi?
No no tranquill@, l’ultimo non me lo sono dimenticato. Il sesto gradino che sta in cima alla piramide, rappresenta la speculazione.
Il punto è che la speculazione è un plus, non è obbligatorio farla, anzi, molte persone che scelgono di speculare e finiscono con il demolire il loro patrimonio, per cui o si fa con i giusti metodi, altrimenti meglio evitare
Ma torniamo alla nostra cara previdenza…
4) Previdenza
Come è abbastanza risaputo, in Italia le pensioni non navigano nell’oro (magari per qualcuno sì, ma non sono qui a parlar di politica)
Ormai gli anni in cui si andava in pensione giovani e con una buona pensione sono storia e molto difficilmente li rivedremo.
Purtroppo il sistema pensionistico italiano non è finanziariamente sostenibile.
Per renderlo sostenibile servirebbe una situazione costante in cui i contribuenti (lavoratori) siano un numero decisamente maggiore dei pensionati.
Pensa che per pagare 1 pensione servono in media 1,5 lavoratori e nel 2023 contiamo poco oltre 16 milioni di pensionati su circa 23 milioni di lavoratori (quindi un rapporto lavoratori/pensionati 1,4). Poi bisognerebbe eguagliare i contributi versati dai lavoratori con il valore delle pensioni in uscita…
Insomma, se vuoi una pensione con un importo decente o addirittura vorresti anticipare l’età di pensionamento; devi trovare un modo per costruirti un capitale e pensarci da solo.
Per questo motivo il 4 gradino della piramide sulla pianificazione finanziaria ci richiama proprio la previdenza.
Quali sono le alternative?
Se vuoi fare un piano per la tua pensione ci sono diverse soluzioni in cui versare per accumulare capitale:
- fondi pensione aperti
- fondi pensione negoziali
- PIP (Piano Individuale Pensionistico)
- portafoglio d’investimento
Se sei un dipendente, hai il TFR che è un ottimo strumento per migliorare la tua pensione.
Tantissime persone usano il TFR come “buonuscita” dal lavoro, ma ai giorni nostri è concettualmente (e finanziariamente) sbagliato.
Il TFR ormai andrebbe versato all’interno di un fondo pensione, ci guadagni sia in termini fiscali (perché riduci la tassazione) sia in termini di utilità (perchè ti consente di accumulare un buon capitale che integri l’assegno previdenziale)
Se invece sei un libero professionista, le cose sono un po’ più complesse perché non avendo il TFR, devi provvedere autonomamente a risparmiare. Infatti il consiglio che do a tutti i freelance è quello di fare un piano previdenziale andando ad individuare quale sia la cifra da investire per avere una pensione serena
Quindi quale fondo pensione scelgo?
Di base i fondi pensione hanno un funzionamento simile a quello dei fondi comuni d’investimento. I risparmiatori versano un capitale da investire e il fondo usa questo capitale per acquistare strumenti finanziari. Ogni fondo ha diversi comparti e diverse linee di gestione, ma in media tutti i fondi danno la possibilità di investire sia in mercati “garantiti”, sia in mercati a basso rischio e anche in mercati ad alto rischio.
Tutti i fondi pensione hanno gli stessi vantaggi fiscali, ovvero a seconda di quanto hai versato nel fondo, ti consentono di portare in deduzione una piccola parte fino ad un massimo di 5164€.
Come ho detto però, ci sono diversi tipi di fondi per integrare la tua pensione, ma ai fini di una buona pianificazione finanziaria e previdenziale, non tutti sono la giusta scelta. Vediamoli uno per uno:
- Fondi pensione negoziali
Sono dei fondi riservati ai lavoratori di determinate categorie. Per sapere quale sia il tuo fondo negoziale di riferimento, puoi chiedere al tuo datore di lavoro, fare una veloce ricerca online oppure trovarlo scritto all’interno del tuo CCNL.
I fondi pensione negoziali sono estremamente utili perchè ti consentono di ricevere un versamento aggiuntivo del datore di lavoro, che non puoi ottenere in alcun altro modo.
In pratica, scegliendo di destinare il TFR e una piccola quota aggiuntiva (solitamente corrisponde all’1% del tuo reddito) ottieni un versamento aggiuntivo del datore di lavoro all’interno del fondo. Ciò significa che con parecchi anni d’investimento, i soldi “in più” che otterresti dal datore di lavoro sono migliaia e migliaia di euro (e fidati che fanno la differenza sulla tua pensione)
E pensa che è un vantaggio anche per il datore di lavoro!
Inoltre hanno costi di gestione estremamente bassi
- Fondi pensione aperti
Questa tipologia di fondi sono i tradizionali fondi pensione creati dalle banche.
Rispetto ai fondi negoziali, questo tipo di fondi sono aperti a tutti (non solo a una determinata categoria), però hanno dei costi maggiori rispetto ai precedenti che gravano molto sul rendimento finale
- PIP (Piano Individuale Pensionistico)
Questa tipologia di strumenti, sono più vicini ad essere delle polizze assicurative più che dei fondi pensione, infatti per aprirli si sottoscrive una polizza con un’impresa assicurativa. Ma tralasciando i dettagli amministrativi, le differenze sostanziali sono ancora i costi, che però in questo caso sono estremamente alti e demoliscono letteralmente il patrimonio.
- Portafoglio d’investimento
Quest’ultima soluzione è indicata per coloro che non hanno convenienza ad avere un fondo pensione (ad esempio i liberi professionisti nel regime forfettario che non hanno i vantaggi fiscali).
In questo caso, serve fare un piano previdenziale in modo da individuare la quota da investire e poi si va a scegliere uno o più strumenti d’investimento che consentano un rendimento decente nel lungo termine. Poi quando si sarà in pensione, si venderanno le quote degli strumenti in modo da ottenere un capitale.
Nell’immagine qui sotto puoi vedere la differenza dei costi nel tempo dei diversi tipi di fondi pensione. Com’è chiaramente visibile, i migliori (in termini di costi) sono i fondi pensione negoziali e in ottica di una buona pianificazione finanziaria, i costi non possono essere trascurati
Ora, indipendentemente da quale sia la scelta che preferisci seguire per costruirti la tua pensione, quello su cui voglio che ti focalizzi è il concetto che sta alla base, ovvero che prima di prendere una decisione devi avere chiaro quale sia il percorso della tua pianificazione finanziaria, poi gli strumenti si possono cambiare in corso d’opera, ma alla base deve esserci un buon piano e un ottimo ragionamento.
5) Investimento
Eccoci arrivati al clou di questa guida. Probabilmente questo è il punto che più ti interessa, ma non per forza deve essere quello più importante.
Finora abbiamo visto tutte cose molto importanti, anzi fondamentali per un’ottima pianificazione finanziaria personale. Ora vediamo l’ultimo step “obbligatorio” e poi chiudiamo con la ciliegina sulla torta.
Investire è semplice ma non è facile
Warren Buffett
Questa frase è stata pronunciata dal celebre investitore Warren Buffett e devo ammettere che mi ci riconosco al 100%.
Nel mio percorso ho fatto diversi investimenti e non tutti sono stati fatti con un senso logico, proprio perchè alcune volte ero guidato principalmente dalle emozioni e non da un’analisi mirata.
Quando decidi di investire devi conoscere ciò su cui stai investendo. Non dico che devi essere uno scienziato dei grafici, dell’interpretazione dei bilanci e un macroeconomista. No! Però se vuoi investire nel petrolio, come minimo dovresti sapere il funzionamento dei futures (strumento finanziario per acquistare indici e materie prime). Stessa cosa per i titoli di stato. In Italia ci sono molti appassionati di BTP (titoli di stato Italiani), ma spesso queste persone non conoscono il rischio emittente o non sanno il funzionamento del prezzo delle obbligazioni e dei tassi d’interesse…
Ecco, se vuoi investire, informati sui concetti basilari della finanza e dei mercati. Trovi tanti contenuti online, sui libri, nei podcast, nei documentari in streaming ecc
Personalmente credo che il modo migliore di investire il tuo patrimonio sia quello di utilizzare gli ETF. Sono semplici da utilizzare e sono estremamente efficienti.
Gli ETF sono fondi d’investimento che:
- replicano un indice specifico,
- hanno costi estremamente bassi (fattore chiave in ottica d’investimento)
- sono negoziati sulle borse (per cui sono facilmente accessibili)
- permettono a chiunque di costruirsi un portafoglio diversificato (indipendentemente dal capitale e anche senza l’ausilio di un consulente)
La cosa più importante di questo gradino della piramide per la pianificazione finanziaria è quello di definire un obiettivo. Risponditi a queste domande:
“perchè voglio investire?”
“per quanto tempo?”
“quanto sono disposto a rischiare?”
Con queste tre risposte puoi avere un’idea abbastanza chiara su come crearti il tuo portafoglio d’investimento.
6) Extra-rendimento
Eccoci arrivati alla ciliegina sulla torta. Il plus della piramide.
Se quelli che hai visto finora erano tutti step fondamentali (per non dire obbligatori) per poterti creare un’ottima pianificazione finanziaria, quest’ultimo è un optional. Un plus appunto.
Personalmente la speculazione è una di quelle attività che mi genera sensazioni di amore – odio.
Da un lato mi piace dedicare una parte del capitale per quelle “idee d’investimento” che si rivelano essere delle “scommesse” sul futuro.
Alcuni esempi recenti sono l’industria del videogaming, il settore dell’acqua, il mercato dei minerali legati alla produzione di batterie… Questi non sono investimenti, sono scommesse che se vanno bene ti danno un enorme rendimento, se vanno male perdi parecchi soldi
Dall’altro speculare significa dover informarsi, leggere, analizzare, documentare la scelta e poi scegliere di investire con la consapevolezza che il rischio da correre è molto alto. E tutto questo comporta ansia e stress che non sempre vengono sostenuti facilmente e con serenità.
Infatti una buona pianificazione finanziaria prevede che alla speculazione ci si dedichi al massimo il 10% del proprio capitale. In questo modo, anche dovessi “scommettere” su settori, mercati o strumenti che si rivelano essere delle bucce di banana, alla peggio ti bruci il 10% del capitale, ma non ti demolisci il patrimonio.
Per cui non sto dicendo che non devi speculare ma ti sto dicendo che se lo vuoi fare ci sono due parametri imprescindibili:
- conosci ciò in cui stai speculando
- non metterci più del 10%
Conclusioni
Bene! Questa guida è tra i migliori articoli che ho scritto finora. Ho inserito molte informazioni poco pratiche e più teoriche proprio perchè voglio che tu sappia veramente costruirti un piano finanziario degno di questo nome.
Capisco che la pianificazione finanziaria non sia tra le conoscenze più semplici da imparare, soprattutto se non hai mai sentito nominare questi concetti o la gran parte di essi.
Però con questa guida e soprattutto con la piramide finanziaria credo che si semplifichi enormemente l’apprendimento del tutto. In fondo ricapitolando i vari punti non è poi così complesso. Se segui ogni singolo step, ti ritroverai in cima alla piramide senza nemmeno accorgertene e avrai un patrimonio a prova di qualsiasi crisi finanziaria.
L’importante è seguire in ordine questi step:
- Protezione
Protezione di beni e persone da eventuali rischi
- Liquidità
Gestione della liquidità per le esigenze quotidiane
- Riserva
Cuscinetto di liquidità per affrontare serenamente le spese previste e/o impreviste
- Previdenza
Avere un piano previdenziale in modo da proteggere il tenore di vita futuro
- Investimento
Avere un piano per la crescita del patrimonio in base ai propri obiettivi
Extra Rendimento
Eventuale attività di speculazione per ottenere un extra rendimento
Mi auguro vivamente che tu riesca a fare la tua pianificazione finanziaria in modo tale da avere le tue finanze strutturate a prova di crisi
Noi ci rileggiamo nel prossimo articolo
A presto!
Lorenzo
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